Diritti, Famiglia, Politica

20 Novembre: cosa vuol dire essere dalla parte dei bambini e dei ragazzi?

“Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi…

se allevierò il dolore o guarirò una pena,

non avrò vissuto invano”

Emily Dickinson

 

Il 20 Novembre di ogni anno si celebra la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia approvata dall’ONU il 20 novembre 1989.
Sono, quindi, oltre vent’anni che si parla di diritti dell’Infanzia eppure ancora oggi dobbiamo assistere, solo per fare qualche esempio, alle terribili scene delle stragi di Gaza, a quelle siriane, a quelle di Lampedusa e a politiche che non dimostrano di essere dalla parte dei piú deboli.

Cosa vuol dire allora essere dalla parte dei bambini e dei ragazzi?
Chi è che combatte veramente per proteggere i bambini e le loro famiglie?
Basta firmare una Convenzione per essere sicuri che i diritti dei bambini vengano tutelati?

Oggi ci troviamo, invece, di fronte ad un’emergenza di cui nessuno o solo troppi pochi ne parlano: i bambini e i ragazzi di tutto il mondo subiscono le peggiori mostruositá e indescrivibili soprusi.

Gli esempi potrebbero riempire intere pagine se solo qualcuno avesse l’attenzione di leggerle per porvi rimedio.
Basta solo pensare ai numerosi casi di abuso, di pedofilia, agli affari che girano intorno alle case famiglia (in Italia oltre 30.000 bambini sono stati sottratti alle famiglie di origine con vaghe motivazioni di “inidoneità genitoriale” e rinchiusi nelle case famiglie che percepiscono almeno 150 euro al giorno per ogni bambino) e l’elenco dei soprusi potrebbe continuare.

L’idea dell’infanzia come periodo sereno e felice non corrisponde alla realtà che stanno vivendo molti bambini e ragazzi e sono ancora troppo poche le persone e le istituzioni che si dedicano alla loro tutela.

Abbiamo bisogno di leggi piú severe, di strumenti sempre piú raffinati e di sostenere chi da molti anni si dedica alla protezione dei bambini.
Molto spesso, invece, queste persone che hanno scelto di dedicare la loro vita per questa causa, sono lasciate da sole, sia fisicamente che economicamente.

Dove sono i politici che si espongono in prima persona nella difesa dei bambini?
Dove sono le Istituzioni?
Perché non possiamo avere leggi comuni a tutti i paesi del mondo per tutelare i nostri bambini?

Tutti dovrebbero pretendere che questa giornata non sia l’unica a ricordare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Vogliamo “restare umani” come gridava Vittorio Arrigoni, per restare dalla parte dei bambini di Gaza e di tutti quelli che devono subire le guerre dei potenti.
Vogliamo stare al fianco degli studenti che si ribellano pacificamente affinché non gli venga sottratto il diritto allo studio, alla ricerca e alla cultura.
Vogliamo che sia garantito ad ogni bambino e ragazzo il suo diritto alla bi-genitorialità e mantenere quindi una relazione duratura sia con il padre che con la madre, anche se questi decidono di separarsi.

Vogliamo che ogni bambino possa rimanere nella propria famiglia senza essere dato in affido o in adozione e che la sua famiglia sia sostenuta da buone politiche di welfare.
Vogliamo sostenere i bambini che nascono e vivono sul territorio italiano senza poterne avere la cittadinanza.

Vogliamo un Mondo che tuteli e garantisca i diritti di tutti perché, come afferma l’art. 2 della Convenzione dell’ONU, “Tutti i bambini sono uguali, ma ogni bambino è speciale”.