Diritti, Famiglia, Politica

25 anni non bastano a tutelare i diritti dei bambini e dei ragazzi.

 

Solo due giorni fa veniva ricordato, senza troppi clamori, il 25esimo anniversario della Convenzione ONU dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ratificata anche dall’Italia.

Ma cosa è cambiato dopo 25 anni per i bambini e i ragazzi?

I loro diritti sono oggi riconosciuti più di ieri o vengono calpestati con più ferocia?

Le notizie che si leggono o quelle che si trovano dove quasi nessuno vuole cercare, non sono per niente rassicuranti.

La situazione che riguarda i bambini e i ragazzi, in varie parti del mondo, fa pensare ad una vera e propria emergenza.

Come si può continuare a non vedere che l’Italia ricopre il primo posto nel turismo sessuale e che le richieste sono per bambine e bambini sempre più piccoli?

Come si fa a non capire che la lotta alla pedofilia ha bisogno di una banca dati e di un pool anticrimine organizzato, oltre ad aumentare le sedi di polizia postale per scovare i mostri che perseguitano bambini e ragazzi di tutte le età, anche quelli di pochissimi mesi?

Come è possibile che molti bambini devono essere strappati alle loro famiglie per essere rinchiusi in gelide e spesso pericolose “case famiglie” (le definiscono tali!), con la scusa che i loro genitori sono inadeguati e non possono provvedere al loro mantenimento?

Oggi in Italia quasi 40.000 bambini sono rinchiusi in queste strutture e i loro gestori percepiscono una media di  200 euro al giorno per bambino; senza contare quello che, in molte di queste strutture, i bambini stessi hanno subito e continuano a subire. Non si contano più le denunce di abuso e di maltrattamenti.

E questo sarebbe rispettare il loro diritto, come afferma l’art. 9, “a non essere separati dai propri genitori contro la loro volontà”?

E come è possibile accettare che, in caso di separazione e divorzio, un bambino venga privato del suo fondamentale diritto alla bi-genitorialità, rinunciando a vedere il padre (il più delle volte) o la madre, solo perché qualcuno stabilisce che deve vivere  con uno dei due genitori?

Chi può decidere oggi che, alla luce dei cosiddetti tempi moderni, la famiglia è cambiata e che i bambini possono vivere ed essere adottati da coppie omosessuali, o “fabbricati” dietro compenso? E l’art. 3 della Convenzione che pone il diritto del bambino al di sopra di quello dell’adulto, deve essere modificato insieme all’art.12 che riconosce al bambino il diritto di essere ascoltato su questioni che lo riguardano?

Le domande su questo argomento potrebbero continuare all’infinito purtroppo, perché troppe sono le occasioni in cui i diritti del bambini e dei ragazzi vengono violati senza nessuna pietà.

Non sono bastati 25 anni e non bastano forme di tutela scritte solo sulla carta.

Nessuno deve più guadagnare sulla pelle di chi non puó difendersi e, soprattutto, nessun orco deve restare impunito.

Ora piú che mai servono leggi e governi che investano nella difesa reale e concreta di quello che è il bene piú prezioso della nostra società: i Bambini e i Ragazzi insieme alle loro Famiglie.