Politica

Per un laboratorio politico aperto e una cittadinanza attiva

MONACO DI BAVIERA 3 E 7 FEBBRAIO 2013

L’incontro con i vari candidati all’Istituto di Cultura Italiano di Monaco, organizzato dal Comites, ha suscitato un grande interesse e una inaspettata partecipazione durante il dibattito, nonostante fosse previsto domenica mattina alle ore 10.

Si è chiaramente percepita, tra il pubblico presente, una certa diffidenza nei confronti dei rappresentanti sia del movimento 5 stelle che di quello di rivoluzione civile, essendo molti dei partecipanti votanti del partito democratico.

 

Non è stato semplice per me, come candidata alla camera nelle liste di rivoluzione civile, far capire il motivo per cui si era formato il movimento e gli obiettivi che si pone.

La grave emergenza democratica creatasi in Italia e la sfiducia di molti italiani nei confronti dei partiti che fino ad ora hanno governato, ha spinto soprattutto vari movimenti formati soprattutto da membri della societá civile ad organizzarsi anche con l’aiuto di alcuni rappresentanti dei partiti, per proporre una reale alternativa.

Il leader del movimento, Antonio Ingroia, insieme ad altri ha cercato piú volte di proporre l’unione di tutti i partiti e i movimenti del centro-sinistra per costruire un programma di governo piú vicino ai cittadini e soprattutto piú equo nella tassazione.

Evidentemente proporre nel programma una legge contro il conflitto d’interesse e una dura lotta all’evasione, oltre ad una ridistribuzione delle ricchezze per diminuire le differenze sociali e le tasse, ha creato timore in chi, dopo molti anni di governo e dopo aver votato oltre 50 fiducie nell’ultimo anno di governo tecnico, non ha saputo e voluto prendere delle decisioni piú giuste e responsabili per il popolo italiano.

Ancora una volta non si è riusciti ad unire le forze e le idee per il bene comune e d’altra parte non si puó rincorrere chi, come il PD, non vuole accettare il confronto ma ha giá dichiarato un accordo con il centro-destra in modo innaturale.

Ho fatto presente, inoltre, che l’allusione a non disperdere il voto non ha nessun fondamento perché il movimento di Rivoluzione Civile è sempre disponibile ai confronti e alle collaborazioni dove gli accordi di programma ci sono, ma non è disposto, per esempio, a tornare indietro rispetto alla proposta di ridurre le spese per gli armamenti e a finanziare grandi opere come la TAV e il ponte sullo stretto di Messina.

In un momento di crisi come questo le risorse vanno gestite in un modo migliore e per togliere, ad esempio, la tassa sulla prima casa (argomento che riguarda da vicino anche gli italiani residenti all’estero) è necessario far pagare le tasse sugli immobili alla Chiesa e alle varie fondazioni, risistemando anche gli accatastamenti che spesso non sono aggiornati. Altri fondi possono essere recuperati utilizzando i beni confiscati alla mafia, proprio come succede nel progetto di Libera che oltre ad offrire nuovi posti di lavoro ai giovani, valorizza l’agricoltura italiana.

Con l’obiettivo di sostenere Libera, avendo anche tra i candidati in Italia Gabriella Stramaccioni ex coordinatrice nazionale d Libera, ho organizzato il 7 febbraio un ulteriore incontro in Balanstr. c/o “Der Sizilianer- Feinkost Trinacria”, un piccolo locale dove si vendono proprio i prodotti di Libera Terra.

Visto il periodo di feste carnevalizie, il brutto tempo e ad un errata comunicazione dell’orario da parte del Comites, la partecipazione si è ridotta ad un piccolo numero di cittadini che hanno peró avuto modo di approfondire la conoscenza con me e di conoscere meglio il mio programma.

Come nell’incontro del 3 febbraio ho specificato che il motivo principale che mi ha spinto ad accettare la candidatura è stato, oltre a quello di tutelare i diritti degli italiani all’estero, di riportare l’attenzione sulla famiglia e di tutelare maggiormente i bambini e i ragazzi, visto che nessuno lo aveva previsto nella propria agenda politica.

Tutelare l’infanzia e la famiglia richiede l’attenzione e l’impegno di tutte le politiche europee e questo obiettivo non puó limitarsi ai confini di una nazione, ma deve coinvolgere tutti perché oggi piú che mai è necessario, ad esempio, realizzare una concreta lotta alla pedofilia e sostenere l’affido condiviso in caso di separazione, oltre ad evitare tagli lineari alle spese del welfare.

Il breve tempo a disposizione dei candidati per far conoscere il proprio programma e quello delle forze politiche che rappresentano, ha evidenziato la necessitá di mantenere aperto un dibattito sulla politica nazionale e internazionale.

Ho proposto per questo al Comites tre o quattro incontri annuali da mantenere aperti ai cittadini italiani anche dopo le elezioni. Quello che potrebbe essere considerato un laboratorio politico favorirebbe, a mio avviso, una maggiore partecipazione dei cittadini italiani sia alla politica nazionale che a quella del Paese ospitante.

E’ indispensabile coinvolgere sempre piú le persone e creare una coscienza politica piú responsabile per ridurre l’astensionismo (senza contare i voti di scambio) e il disinteresse verso le politiche italiane ed europee.

Solo favorendo una partecipazione di una cittadinanza attiva si possono migliorare le situazioni per tutti ed uscire finalmente da un individualismo che ha allontanato le persone dall’idea che è meglio collaborare per risolvere la crisi in cui ci troviamo tutti.