Domani 20 novembre 2020 qualcuno forse si ricorderà di menzionare la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e, quasi nessuno si assumerà la responsabilità di non averli fatti pienamente rispettare in questi anni…gli esempi sarebbero infiniti!
In un anno complesso come questo, colpito da una pandemia che ancora angoscia tutti, ha visto la preoccupazione di molti governanti e adulti focalizzarsi solo sul benessere economico, dimenticando che per i bambini e i ragazzi, come per tutti, quando si parla di benessere non si può pensare solo a quello fisico, ma anche a quello psichico e sociale.
Chiudere nuovamente le scuole, dopo tanto lavoro e investimenti o aver perpetuato in passato tagli drastici sulla scuola, sulla ricerca e sulla cultura non ha garantito il benessere psico-fisico e sociale dei nostri ragazzi.
Gli articoli 28 – 29 – 30 e 31 della Convenzione sottolineano, tra le altre cose, l’importanza della regolarità della frequenza scolastica; di facilitare l’accesso ai metodi di insegnamento moderni; di favorire l’educazione e lo sviluppo della personalità di ogni bambino, in tutte le sue potenzialità; l’importanza di avere una propria vita culturale; di dedicarsi anche al gioco e ad attività ricreative proprie dell’età e di partecipare alla vita culturale e artistica…
Le riflessioni e i pensieri che molti ragazzi esprimono andrebbero seriamente presi in considerazione quando ad esempio dicono: “per me la scuola è come una seconda casa…..mi sono sentito triste a non poter vedere i miei amici di scuola per tanto tempo…stare tanto tempo davanti al computer o al cellulare è stato brutto….ho compreso che la scuola è davvero importante per me e mi mancano compagni e prof….spero di tornare presto alla normalità….ero sollevato quando mi hanno detto che potevo tornare a scuola e quando mi hanno detto che ritornava la didattica a distanza mi sono sentito come in un film dell’orrore…a causa di alcuni che non rispettano le regole, paghiamo tutti…noi studenti abbiamo sempre sognato di rimanere a casa invece di alzarci presto per andare a scuola e ora che il “sogno” è diventato realtà sembra un incubo ad occhi aperti…una tortura…la difficoltà maggiore per me è la mancanza di serenità…”
Questa nuova realtà, questi nuovi ritmi di vita, queste emozioni e queste sensazioni ci obbligano a riflettere sulle cose che ci sono importanti, a cambiare il nostro modo di interagire con gli altri, a modificare la nostra comunicazione per sentire l’alleanza con l’altro.
E’ la prima volta che non sono i ragazzi ad andare a scuola, ma la scuola che va a casa degli studenti; la tecnologia consente la presenza degli insegnanti, ma non la sostituisce e nell’apprendimento va tenuta in considerazione la componente emozionale; i docenti devono conoscere meglio quali meccanismi ci sono nell’apprendimento e come si modificano nell’arco dello sviluppo di un ragazzo.
“Se sto bene e mi sento compreso apprendo meglio….” . I ragazzi hanno bisogno di adulti significativi che li hanno a cuore e che curino sempre di più la loro professione, come nel caso degli insegnanti.
Oggi abbiamo l’opportunità di creare una nuova alleanza tra docenti e allievi che tra l’altro sono più esperti nell’uso delle tecnologie; possiamo attivarci affinchè il loro diritto all’educazione sia tutelato; possiamo far leva sui punti di forza di ragazzi e docenti, come la creatività, l’autenticità nei contenuti didattici, la curiosità, la collaborazione e anche la condivisione di fatiche e preoccupazioni.
Non è e non sarà facile e la sfida è aperta a tutti, compresi i genitori.
Victor Hugo nel lontano 1848 affermava in un discorso all’assemblea costituente contro i tagli alla cultura “…Nessuno più di me, signori, è consapevole della necessità di ridurre il bilancio…..ma il pericolo nella situazione attuale è l’ignoranza, più ancora della miseria. Bisognerebbe invece moltiplicare i luoghi di studio per i bambini, i luoghi di lettura per gli uomini, tutte le organizzazioni, tutte le istituzioni in cui si medita, in cui si istruisce, in cui ci si raccoglie, in cui si impara qualcosa, in cui si diventa migliori; in una parola, bisognerebbe far entrare dovunque la luce nello spirito del popolo; perché è a causa delle tenebre che si perde…. Il grande errore del nostro tempo, è stato di indirizzare, dico anche di più, di piegare lo spirito degli uomini verso la ricerca del benessere materiale, e di distoglierlo di conseguenza dal benessere religioso e dal benessere intellettuale…”
Oggi si parla di preparare e investire su un piano per uno spazio europeo dell’istruzione e della formazione anche nell’era digitale e che richiederà una maggiore cooperazione tra gli Stati membri.
Non ci resta che sperare in migliori opportunità educative e formative per tutti, senza dimenticare di ricordare ai ragazzi, come faceva il famoso maestro Manzi, “Non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi”.