“Date poca cosa se date le vostre ricchezze. E’ quando date voi stessi che date veramente”
da Il Profeta – Kahlil Gibran
“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”
Enrico Berlinguer
La mia esperienza politica comincia ufficialmente circa tre anni fa, nel momento in cui lascio l’Italia per trasferirmi in Germania e culmina con la mia candidatura alla Camera nelle liste di Rivoluzione Civile.
Decido di impegnarmi in prima persona perché voglio rendermi utile al mio Paese anche se vivo all’estero, restare più vicino ai miei connazionali e soprattutto perché da troppo tempo non si pone l’attenzione ai diritti più essenziali e al bene comune, facendo prevalere solo gli interessi personali.
Mettendo per un momento da parte i miei risultati, ottenuti con le ultime votazioni (499 voti e per questi ringrazio tutte le persone che hanno voluto esprimermi la loro fiducia) vorrei fare alcune riflessioni.
Mi sono accorta, durante questa esperienza, di quante, ancora troppe poche, persone credano che la politica (quella vera) possa cambiare le cose e non si rendano conto di quanto sia necessario impegnarsi in prima persona e difendere quei valori per i quali, prima di noi, si sono battuti e sacrificati tanti uomini e donne.
L’indifferenza, penso sia una delle cose peggiori da osservare nel genere umano; l’individualismo che si è sviluppato nel mondo attuale non fa onore a chi si definisce civile e non rende merito alle persone che sono state esempio di vita.
Penso al nostro amatissimo presidente Pertini, a molte donne e uomini politici che in passato sono stati esempio di onestá e merito e che oggi non hanno confronto con quelli attuali; agli uomini e alle donne della nostra cultura che hanno reso grande il nostro Paese in tutto il mondo.
Mi ha rattristato constatare che la politica è diventato un campo di battaglia dove non si escludono colpi bassi agli avversari (anche all’interno dello stesso partito o movimento) e dove primeggia il desiderio di potere e l’interesse personale.
Non a caso Max Weber definiva la politica come aspirazione al potere e monopolio legittimo dell’uso della forza al contrario di Aristotele che, ben prima di lui, intendeva la politica (legata al termine di “polis”, cittá) come amministrazione della polis per il bene di tutti i soggetti facenti parte di una societá.
La solitudine che, come piú volte in passato, mi ha accompagnato nella mia lotta per dare voce ai bambini e ai ragazzi (troppo spesso invisibili agli occhi degli adulti indifferenti) che sono oggetto dei piú orribili soprusi; la difesa della famiglia come nostra prima e importante istituzione e la tutela dei piú deboli di qualsiasi provenienza siano, non mi fará mai desistere dal mio impegno politico e civile che voglio portare avanti ad ogni costo anche in futuro, insieme alle splendide persone che professionalmente e personalmente ho conosciuto.
Non mi stancheró mai di chiedere confronti, collaborazioni e supporto su questi temi sia a livello politico che su quello sociale e pubblico.
Durante i miei anni dedicati all’insegnamento ho sempre incoraggiato i miei alunni (e ora lo faccio con mio figlio) a pensare con la loro testa e con il loro cuore; a battersi per le idee in cui credono; a non restare indifferenti di fronte alle ingiustizie; a battersi per la pace e per il rispetto di ogni persona e della libertá.
I risultati di queste ultime elezioni non mi rendono felice e mi preoccupano notevolmente, come penso sia anche per molti italiani ed altri cittadini europei.
Come gli altri, mi domando cosa succederá e se si riuscirá a formare un governo in grado di affrontare questa crisi a vari livelli e non solo economici.
Forse è necessario arrivare ad un nuovo punto di partenza dopo aver distrutto tutto per capire che bisogna imparare a collaborare e a condividere le ricchezze, senza alimentare troppe differenze. Forse è indispensabile cancellare tutto per riscrivere pagine nuove della nostra storia, senza dimenticare il passato per non commettere gli stessi errori.
Vorrei tanto riascoltare parole come quelle che Pertini diceva ai giovani quando andavano a trovarlo al Quirinale: “Camminiamo insieme, voi con le vostre visioni, noi con la nostra esperienza, cerchiamo di camminare insieme sul sentiero della vita. E finché un alito di vita mi animerá, io saró al vostro fianco per aiutarvi a rimuovere dal vostro cammino gli ostacoli che incontrerete, onde voi possiate percorrerlo con passo fermo e sicuro… Se volete vivere la vostra vita degnamente e fieramente, fate che la vostra vita sia illuminata dalla luce di una nobile idea. Scegliete voi, liberamente, senza lasciarvi suggestionare da qualcuno…”
Sarebbe bello rivedere i giovani andare verso il loro futuro con la fiducia di avere al fianco uomini e donne di valore che pensano a loro e vogliono per loro tutto il meglio; sarebbe bello vedere bambini sorridenti che amano andare a scuola per conoscere e formarsi; sarebbe bello rivedere uomini e donne che con dignitá possono dedicarsi al loro lavoro e alla loro famiglia; sarebbe bello vedere italiani orgogliosi della loro cultura; sarebbe bello vedere accolte le persone che chiedono asilo in terre straniere e soprattutto sarebbe bello vedere uomini e donne che s’indignano di fronte ad ogni forma di corruzione e all’ingiustizia.
Non credo che questo sia chiedere troppo e penso che ognuno di noi dovrebbe pretendere un mondo migliore, ma è necessario imparare ad essere consapevoli della responsabilitá che abbiamo sia nei confronti degli altri che di noi stessi e del mondo che ci circonda.
Il lavoro sará lungo e faticoso ed è necessario cominciare a pianificare le azioni anche su periodi piú ampi, in una visione europea.