Diritti, Famiglia, Politica

Dopo il Sinodo sulla Famiglia, il silenzio della politica.

 

Da qualche settimana si è concluso il Sinodo sulla famiglia, una lunga riflessione in cui la Chiesa e il Papa si sono posti domande sulla famiglia di oggi. I Vescovi, che hanno partecipato al dibattito, hanno preparato una relazione finale con suggerimenti e questioni ancora aperte nelle mani del Santo Padre, chiedendogli di valutare l’opportunitá di offrire un Documento sulla Famiglia.

Molti i temi toccati, compresi quelli relativi agli omosessuali, all’utero in affitto, all’ideologia gender, al divorzio, ai diritti dei bambini, alla responsabilitá dei potenti.

Mai come in questo momento sembra essere necessario avere un documento sulla Famiglia, quella Famiglia che, molto tempo fa, il laico Cicerone definiva “principium Urbis” – fondamento della societá; il luogo che da sempre la Natura ha fornito ai suoi “cuccioli” per imparare a relazionarsi e a capire come funziona il mondo che li circonda.

Non posso fare a meno di chiedermi, dopo aver letto la relazione del Sinodo, come mai questa riflessione non sia stata fatta anche a livello politico; il Papa ormai sembra essere considerato l’unico riferimento  politico oltre che spirituale.
Sono ormai decenni che non si parla di politiche di welfare; le famiglie sono sempre piú in difficoltá e si sta cercando in ogni modo di distruggere questa cellula prima e vitale della nostra societá.

I progressi della scienza e i cambiamenti antropologici culturali sembrano far emergere, cosí scrivono i vescovi nella relazione finale, “un individualismo esasperato che snatura i legami familiari, facendo prevalere l’idea di un soggetto che si costruisce secondo i propri desideri…..con la tendenza a concepire la generazione di un figlio un mero strumento per l’affermazione di se’, da ottenere con qualsiasi mezzo…”.

E ancora: “…l’ideologia del gender nega la differenza e la reciprocitá naturale di uomo e donna…prospetta una societá senza differenze di sesso e svuota la base antropologica della famiglia…. Induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identitá personale e un’intimitá affettiva radicalmente svincolata dalla diversitá biologica tra maschio e femmina. L’identitá umana viene consegnata ad un’opzione individualista, anche mutevole nel tempo..”

Non a caso, sempre piú oggi, si parla di “genere liquido” o di “identitá fluida”. Preoccupano le affermazioni dell’ideologia gender secondo cui non si è quello che si è, ma quello che si vuole e si desidera in un determinato momento; che è la Natura che deve adeguarsi e non viceversa, contrariamente a quanto provano decenni di studi sull’essere umano.

Per questo diventano un riferimento preciso le parole di Papa Francesco (insieme a quelle di molti scienziati) quando nell’udienza generale del 15 aprile di quest’anno dice: “Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco di questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede, i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna. La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertá e nuove profonditá per l’arricchimento della comprensione di questa differenza, ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo…La rimozione della differenza è il problema, non la soluzione….”

Per altri possono fare da riferimento le parole di Giorgio Gaber, quando cantava…”senza due corpi differenti e due pensieri differenti non c’è futuro..”, oppure quelle del filosofo Aristotele quando diceva che “La Natura non fa nulla di inutile”.

Mi sembra importante come durante il Sinodo si sia sottolineato che bisogna accogliere le persone che hanno stabilito nuovi legami dopo il divorzio; cosí come precisare che deve essere accolta e rispettata ogni persona nella sua dignitá, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale.

Ma altrettanto indispensabile mi sembra la seguente precisazione: “Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il Sinodo ritiene inaccettabile che le chiese locali subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscono il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso…”

Sono due cose diverse e le parole diverse servono a definire due concetti diversi; a meno che non si voglia appiattire anche il linguaggio oltre che il pensiero.

Il dibattito oggi su questi argomenti è acceso e spesso manipolato e richiede l’attenzione di tutti.

Nonostante ció il silenzio della politica è assordante e lo sottolinea con forza Papa Francesco quando dice che “la famiglia merita una speciale attenzione da parte dei responsabili del bene comune perché è la cellula fondamentale della societá che apporta legami solidi di unioni sui quali si basa la convivenza umana e con la generazione dei suoi figli, assicura il rinnovamento e il futuro della società”. 

La famiglia dunque deve tornare ad essere una prioritá della politica perché una societá che trascura la famiglia non ha futuro.